Nell'attesa che i vari Franco e Battista si sveglino e comincino a subodorare che tutta la vicenda del vecchio lubrico bavoso è un'ennesima ed interessante cartina di tornasole per comprendere l'intima natura di un'effettiva maggioranza del paese, volevo solamente segnalare uno scivolone tricolore assolutamente prevedibile per chiunque faccia parte da anni dell'Italia che odia: Freedom House ci rimbalza.
martedì 5 maggio 2009
giovedì 23 aprile 2009
OGNI VOLTA CHE A SINISTRA MI FANNO INCAZZARE...
...mi consolo dicendomi che perlomeno non ho votato per gente la cui massima espressione politica è la paura del vivere in ogni sua manifestazione. Gli assembramenti fuori dai take away sono -com'è noto- alla base delle rapine a mano kebabbata e unticcia nonché della crisi finanziaria mondiale. È del resto socialmente pericoloso consumare cibo in strada, e ciò sarebbe dimostrato dal fatto che chi si dà al nomadismo alimentare è generalmente, appunto, un nomade.
Fortunatamente siamo un paese di cioccolatai, e per quanto l'efficienza cresca in senso inversamente proporzionale alla gravità del reato (e della classe sociale d'appartenenza del malfattore), anche questa buffonata dovrebbe finire in un nulla di fatto. Comunque sia, dopo Arisa ecco un altro segno della nostalgia del passato.
Fortunatamente siamo un paese di cioccolatai, e per quanto l'efficienza cresca in senso inversamente proporzionale alla gravità del reato (e della classe sociale d'appartenenza del malfattore), anche questa buffonata dovrebbe finire in un nulla di fatto. Comunque sia, dopo Arisa ecco un altro segno della nostalgia del passato.
martedì 21 aprile 2009
E MENTRE OSTELLINO VAGHEGGIA SULLA CINA...
...tralasciando peraltro di menzionare altri valori che non siano il Pil e dimenticandosi degli squilibri sociali interni alla Cina (non fanno liberale, immagino), lavoce.info pubblica un conciso e puntuale editoriale che dovrebbe interessare un po' di più chiunque lavori in un'altra sede che non sia via Solferino, 29.
giovedì 9 aprile 2009
LE IMMANCABILI FOTOGRAFIE
1. All'arrivo a Edinburgo mi gusto un fottuto ANGUS BURGER. Sarà la cosa più buona che mangerò in sei giorni ma ancora non lo so e faccio la faccia da pirla.
2. In treno da Edinburgo a Carlisle mostro fiero i miei primi trofei
3. Il tempo a Carlisle il primo giorno (con relativa rocca)
4. Il tempo a Carlisle dal secondo giorno in poi
5. Anche i condimenti facevano schifo. Non solo da mangiare ma anche da pulire, da qui la mia espressione accigliata dovuta inoltre al detersivo al lampone [no homo].
6. Takin' it back to '92... strage a Street Fighter, con Ryu resto imbattibile
2. In treno da Edinburgo a Carlisle mostro fiero i miei primi trofei
3. Il tempo a Carlisle il primo giorno (con relativa rocca)
4. Il tempo a Carlisle dal secondo giorno in poi
5. Anche i condimenti facevano schifo. Non solo da mangiare ma anche da pulire, da qui la mia espressione accigliata dovuta inoltre al detersivo al lampone [no homo].
6. Takin' it back to '92... strage a Street Fighter, con Ryu resto imbattibile
mercoledì 8 aprile 2009
CARLISLE CAPUT MUNDI
Come qualcheduno di voi saprà -essendo immagino giunti qui dal blog principale- sono reduce da un viaggio in Inghilterra, e più precisamente da Carlisle. Sarebbe lecito rispondere a quest'affermazione con un "e chi se ne frega", ma chi si volesse sottrarre a questa fascistissima espressione mi segua.
Ora: è risaputo che Carlisle non ha mai giocato un grande ruolo nella storia se non in quella degli scopini da cesso, molto utilizzati dacché in questa città venne fondata la McVitie's, patria dei biscottini integrali catalizzatori di peti a mitraglia e stronzi ad ombrello (quelli che inzaccherano ad alzo zero, per intenderci, roba da restauro della tazza). Io ci sono andato perchè lì vive ed insegna un mio ottimo amico, sicchè una visita era una buona scusa per tornare nel paese europeo che meno mi piace dopo l'Austria.
Ora, intendiamoci: Carlisle non è Parigi, però non è nemmeno la metà del cesso che pensavo potesse essere (e detta da un milanese la cosa assume sfumature estreme). Certo, l'edilizia è sempre a casetta del Lego appiccicata ad altra casetta del Lego senza un albero che sia uno nella via, però rispetto a, che so, via Palmanova o corso Vittorio Emanuele sembra davvero di essere nel mondo di Oz. Inoltre essa è grossa come una caccola, circa, per cui girarla non costa nulla ed avendo un castello che stimo essere del 1200 in fin dei conti non m'era parsa una cosa sballata. Tuttavia, ci sono un paio di punti che ciascuno farebbe bene a tenere a mente.
Ora, intendiamoci: Carlisle non è Parigi, però non è nemmeno la metà del cesso che pensavo potesse essere (e detta da un milanese la cosa assume sfumature estreme). Certo, l'edilizia è sempre a casetta del Lego appiccicata ad altra casetta del Lego senza un albero che sia uno nella via, però rispetto a, che so, via Palmanova o corso Vittorio Emanuele sembra davvero di essere nel mondo di Oz. Inoltre essa è grossa come una caccola, circa, per cui girarla non costa nulla ed avendo un castello che stimo essere del 1200 in fin dei conti non m'era parsa una cosa sballata. Tuttavia, ci sono un paio di punti che ciascuno farebbe bene a tenere a mente.
- La birra. Pare incredibile, ma ubriacarsi in un pub di Carlisle è impossibile; questo perchè 'sti dementi non solo bevono le ignobili ale (birra a tasso alcolico zero completamente priva di anidride carbonica), ma per giunta le annacquano. Di default. Per cui l'unica è recarsi al Despar (che in GB si chiama Spar e basta) e comprare le lattine di Supertennent's, oppure recarsi al pub più pregio della città dove quantomeno ti danno una Hoegaarden come si deve. In compenso le birre costano pochissimo, grossomodo una media di due sterle.
- Non è uso comune pisciare per strada la notte. Inoltre vi sono telecamere ovunque, per cui anche una semplice scapperata si può trasformare in una forca caudina di sbeffeggio da parte delle autorità.
- Le droghe ci saranno anche ma non le ho cercate e perciò non saprei dirvi.
- Il cibo in sè non è cattivo ma è oltremodo grasso e ipercalorico. Inevitabile una purificazione a vacanza terminata. Manco a dirlo, costa poco. Unica eccezione un fantastico self service cinese BUONISSIMO dove con 8£ puoi servirti quanto cazzo te pare.
- Il suddetto si trova sul Botchergate, che è sostanzialmente la via dei pub. La palma di posto più triste se la giocano la pizzeria Milano e l'urfido locale Party Party (davvero, si chiama così), che infatti è un mortorio buono solo per buzzurri. E già che siamo in tema, devo dire che non solo i Carlislini soffrono di un pool genetico evidentemente delle dimensioni di una pozzanghera, ma per giunta sono mediamente zarri; girano, cioè, smanicati anche se fanno 5°. Avendo freddo. In compenso sembrano abbastanza simpatici.
- Il superfluo non costa niente. Vuoi per via della recessione (che ha colpito duramente la città), vuoi perchè gli inglesi sono molto più adusi al concetto di "seconda mano", ma lì puoi trovare dischi, film o videogiochi a lire zero. Esempio: i DVD nuovi non costano generalmente più di 6£, ma moltissimi vengon via a 3 (ho comprato Jarhead, There Will be Blood e the Departed e solo il secondo è costato di più in quanto edizione deluxe). Non parliamo dei CD: l'edizione deluxe del primo dei Jurassic 5 a 11 sacchi, il primo dei Pharcyde a 2,50, gli ultimi due degli Interpol a 5... una manna. E non parliamo dei videogiochi! Nuovi di zecca -nel senso anche di novità- costano mediamente 34£, ma ovunque trovi le offerte tipo "2 x 20", "2 x 30" ecc. e questo ovviamente su titoli degni (ho preso, in un empito di ignoranza, Wanted, Kane & Lynch e il gioco di Bourne). Buoni anche i prezzi dei vestiti ma questi sono abbastanza bruttini. Segnalo un negozio di libri e dischi (specializzato in classica) dove si scende nei sotterranei -letteralmente- e si è avvolti dal profumo di carta vecchia e dove si trovano migliaia di vinili; io non sono un appassionato di classica e la cosa è morta lì, però per chi è interessato vale.
- A Carlisle non c'è molto da vedere, però il vantaggio è che si trova a non più di un'ora e venti di treno da Edinburgo e Glasgow. Lo svantaggio è che i biglietti costano ca. 20 sterle a testa, e per giunta, essendo le ferrovie private, bisogna sapersi districare tra gli orari delle varie compagnie (la Virgin Trains e la Scotrail son quelle che ho utilizzato io e ci stanno abbastanza). Due cose: 1) se si compra il biglietto in giornata si paga di più e 2) gli inglesi in treno sono delle mmmerde, del tipo che mangiano schifezze fetenti senza requie e trangugiano birra come se fossero nel fottuto deserto del Gobi.
Iscriviti a:
Post (Atom)